ERP e Change Management: supera la resistenza al cambiamento.

L’introduzione di un nuovo software gestionale ERP (come Business Experience di NTS Informatica) in azienda rappresenta un momento cruciale, che non coinvolge soltanto aspetti tecnologici, ma anche e soprattutto dinamiche organizzative, relazionali e psicologiche. Cambiare un sistema ERP significa quindi rivedere i processi aziendali, ma anche aggiornare le competenze del personale e affrontare le naturali resistenze di natura caratteriale e psicologica che ogni trasformazione significativa comporta inevitabilmente. Oggi andremo a esplorare le principali difficoltà che le imprese possono incontrare nell’adottare un nuovo ERP e proporremo alcune strategie e accorgimenti per superarle, o almeno minimizzarle. L’obiettivo sarà quello di fornire alle aziende un piccolo vademecum, utile per quanti desiderino affrontare questo percorso con consapevolezza, riducendo gli ostacoli e incrementando i benefici.

ERP e Change Management: la natura della resistenza al cambiamento

Fattori psicologici e culturali

Ogni organizzazione è fatta di persone. Anche le aziende lo sono. E, per natura, ogni persona tende, a preferire ciò che conosce. Ciò che conosce la rassicura, la protegge con una comfort zone che non è facile abbandonare. Cambiare un software gestionale, specialmente se utilizzato con profitto da anni, genera spesso ansia, paure, insicurezza e un notevole disorientamento. Questo accade in certa misura per una poca disponibilità ad affrontare la fatica che il cambiamento comporta, ma anche perché gli operatori si sentono improvvisamente messi alla prova nelle loro competenze professionali, temendo di commettere errori o di perdere un certo grado di efficienza.

In molte realtà, soprattutto quelle di lunga data, nel tempo si sviluppa una vera e propria sub-cultura aziendale, tipica di quella specifica azienda, basata su una serie di abitudini consolidate. Il gestionale diventa parte integrante dell’identità aziendale e cambiarlo può essere percepito come una minaccia. In queste situazioni, è frequente assistere alla nascita di atteggiamenti passivi, se non addirittura ostruzionistici, verso il nuovo programma.

Il mito della neutralità tecnologica

Spesso si pensa, erroneamente, che il cambiamento di un software rappresenti un fatto puramente tecnico, legato alle funzionalità. Ma la verità, più sottile, è che l’introduzione di un nuovo ERP comporta un cambiamento di paradigma. Non è solo questione di cliccare pulsanti diversi per svolgere le stesse operazioni di prima: significa introdurre nuovi flussi informativi, costringere le persone ad attuare nuove procedure e accettare nuove responsabilità. Non comprendere questo aspetto, o peggio, ignorarlo, costituisce un grave errore di valutazione, che può portare a sottovalutare la portata del cambiamento e a generare frustrazione.

ERP e Change Management: coinvolgimento attivo e comunicazione

Creare un clima di trasparenza

La comunicazione è la prima leva del cambiamento.
In tanti casi in cui l’implementazione di un nuovo ERP si è rivelata fallimentare o estremamente farraginosa, uno dei problemi principali rilevati dai consulenti aziendali o dalle risorse HR è stata la scarsa o inefficace comunicazione interna. Le persone possono accettare il cambiamento, ma per farlo hanno bisogno di comprendere le ragioni, il “perché”: quali sono i benefici che possono aspettarli, quali problemi risolverà il nuovo sistema, come cambierà in meglio il loro lavoro quotidiano, come il nuovo programma li ripagherà della fatica e del tempo spesi per imparare a padroneggiarlo.

Un piano di comunicazione chiaro, con incontri regolari, newsletter interne o momenti di confronto può davvero fare la differenza. Le persone devono essere informate fin dalle prime fasi del progetto, coinvolgendole durante i vari step del percorso e valorizzando il loro contributo, piccolo o grande che sia. Tutti devono sentirsi, importanti, coinvolti e ascoltati.

Il ruolo dei change agent

Un’altra strategia efficace può essere quella di individuare in azienda delle figure di riferimento interno, dei veri e propri referenti che possano agire da ambasciatori del cambiamento. Dovrà essere cura del management aziendale individuare persone che godano della stima e della fiducia dei loro colleghi, persone che una volta scelte dovranno  essere coinvolte in anticipo per far loro testare il nuovo sistema, fornire feedback, e contribuire fattivamente alla diffusione interna dei benefici del progetto. Queste figure, in gergo tecnico identificate come change agent potranno intercettare le resistenze, ma saranno anche fondamentali nel sostenere le ragioni del cambiamento e nel supportare i colleghi più in difficoltà durante le fasi più complesse della transizione.

ERP e Change Management: formazione e accompagnamento progressivo

La formazione come strumento di empowerment

Uno degli errori più gravi nell’adozione di un nuovo ERP è considerare la formazione come un banale adempimento, un semplice momento “tecnico” da assolvere il prima possibile per poi “tornare a lavorare”. La formazione deve invece essere parte integrante della strategia di cambiamento. Non parliamo solo di spiegare come funziona meccanicamente il nuovo applicativo, ma di accompagnare le persone nella comprensione dei nuovi processi e nella valorizzazione delle nuove competenze digitali.

Un buon piano formativo prevede naturalmente diverse fasi: dalla formazione iniziale di carattere generale si passerà poi alla formazione sul campo, con un tutoraggio attivo e possibilmente con la predisposizione di strumenti di e-learning per l’aggiornamento continuo degli operatori. Un accorgimento importante è quello di tarare, e se necessario adattare, i contenuti ai diversi livelli di competenza: non tutti gli utenti hanno le stesse capacità di base, la stessa facilità e rapidità di apprendimento e la stessa familiarità con le novità tecnologiche e digitali.

Supporto post go-live

Facciamo un salto in avanti. L’accensione del nuovo software si è svolta senza intoppi e tutto sembra a posto? Non è tutto oro quello che luccica… L’assistenza anche dopo, e spesso soprattutto dopo il rilascio, è cruciale. In questa fase, l’utente può trovarsi in difficoltà e ha bisogno di un supporto tempestivo ed efficace. Quello che ieri sembrava chiaro oggi può non esserlo e un gestionale ERP è uno strumento molto complesso e articolato. Help desk interni, canali dedicati per il supporto, FAQ personalizzate, community aziendali possono aiutare a gestire i problemi in tempo reale e a rafforzare la fiducia nel nuovo sistema.

ERP e Change Management: benefici tecnici e ritorno sull’investimento

Perché passare a un ERP moderno?

Oltre alle motivazioni organizzative, è essenziale comunicare in modo efficace i vantaggi tecnici che derivano dall’adozione di un ERP moderno. Tra questi, ad esempio:

  • Integrazione dei dati in tempo reale
  • Migliore accessibilità (anche da remoto)
  • Processi automatizzati e riduzione degli errori manuali
  • Migliore configurabilità del programma
  • Nuove funzionalità di supporto e aiuto all’operatore
  • Miglioramento della tracciabilità e della reportistica
  • Ecc…

Un esempio: un ERP cloud-native consente a un’azienda manifatturiera di monitorare la produzione in tempo reale da più sedi, migliorando il coordinamento tra stabilimenti e riducendo i tempi di fermo macchina.

Calcolare il ROI di un ERP

Il ritorno sull’investimento di un ERP può essere difficile da quantificare, soprattutto nei primi mesi. Tuttavia, è sempre possibile misurare indicatori chiave come la riduzione dei tempi di svolgimento di un processo lavorativo, la riduzione dell’incidenza di errori amministrativi, l’aumento della puntualità nelle consegne delle commesse o anche, in modo molto facile e diretto da verificare, la semplice soddisfazione degli utenti interni. Un gestionale ERP moderno, una volta assimilato nel modo corretto, contribuisce a migliorare la governance aziendale e favorisce l’assunzione di decisioni più rapide e informate.

ERP e Change Management: una prospettiva di lungo termine

Il cambiamento come processo continuo

Implementare un ERP non è un evento, ma un vero e proprio processo. Anche dopo il go-live, il sistema ERP evolve, si adatta, cresce insieme all’azienda. Per questo è fondamentale favorire lo sviluppo dentro l’azienda di una cultura del miglioramento continuo, dove il cambiamento viene percepito come opportunità e non come minaccia.

Le aziende che riescono a finalizzare questi processi evolutivi con maggior successo sono quelle che non temono di investire in capacità di ascolto, flessibilità e formazione. Questo significa mettere periodicamente in discussione i propri processi, accettare di raccogliere feedback reali dagli utenti e aggiornare costantemente il sistema.

Coinvolgimento della leadership

Infine, anche il ruolo del management è decisivo. Il supporto attivo della direzione è essenziale per conferire la necessaria legittimità al progetto, assegnare le risorse  e trasmettere un messaggio coerente. La leadership deve essere visibile e partecipe, ma deve anche essere pronta ad ascoltare le persone per intervenire tempestivamente negli inevitabili momenti di criticità. Solo così il cambiamento sarà percepito dal personale aziendale come un fatto condiviso e non soltanto imposto.

ERP e Change Management: una strategia aggiuntiva e conclusioni

Coinvolgere i dipendenti nella configurazione del sistema

Un altro approccio efficace consiste nell’includere alcuni dei collaboratori nella fase di configurazione del nuovo ERP. Questo non solo aumenta la qualità del sistema, rendendolo più aderente alle esigenze operative reali, ma genera anche un forte senso di appartenenza e responsabilità. Quando le persone sentono di stare contribuendo alla costruzione del nuovo strumento, sono più propense ad accettarlo e ad utilizzarlo con convinzione.

Conclusioni

Adottare un nuovo ERP è una delle sfide più complesse, ma anche più strategiche, per un’azienda moderna. Scegliere il software più performante o più recente non basta per garantire il successo di un cambiamento di questa portata: serve una visione chiara, una gestione del cambiamento incentrata sulle persone, una comunicazione realmente efficace e la volontà di mantenere un impegno costante nel tempo. Superare la resistenza al cambiamento non è possibile, perché essa è insita nella natura umana, però è possibile comprenderla, accettarla e guidarla verso un nuovo equilibrio. Solo così sarà possibile trasformare la diffidenza in consapevolezza, e l’incertezza in un miglioramento progressivo e duraturo.

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